Goethe sul viale d'ingresso:
"≪la strada d’accesso al palazzo, piu larga del consueto e delimitata da un muro trasformato in un alto zoccolo ininterrotto, sopra il quale, su vistosi piedistalli, si elevano grotteschi gruppi inframmezzati da una quantita di vasi. L’aspetto repulsivo di questi aborti artistici, malamente sgrossati dai piu volgari tagliapietre, e accresciuto dalla qualita scadente del tufo in cui sono scolpiti≫"
Goethe sulla sala degli specchi:
"Nella speranza di trovare un po’ di sollievo dalla sgradevole visione dei cosiddetti ≪mostri≫, collocati all’esterno nelle corti della villa, si rifugio al suo interno, ma anche qui la sua pazienza fu messa a dura prova. Nella ≪sala degli specchi≫, tra l’altro, ≪i piedi delle sedie erano segati inegualmente, in modo che non é possibile sedervisi; lo stesso custode avverte di badar bene, perchè sotto i cuscini di velluto delle sedie piu solide si nascondevano degli aculei. Negli angoli vi erano dei candelabri cinesi di porcellana, che, a osservarli da vicino, sono composti da vassoi, coppe, sottocoppe e simili, incollati alla rinfusa≫"
Infine, possiamo dire che a Goethe la villa è piaciuta soltanto in parte, perchè per lui il caos del proprietario era soltanto pura follia. Ma potete trovare molto di piú nel suo libro "Viaggio in Sicilia".