Non sono sicuro del fatto che non sia mai stato scritto un romanzo con assenza di dialoghi, ma sono convinto che i dialoghi rendano più efficace la narrazione di qualsiasi romanzo.
Infatti, i dialoghi sono utili soprattutto a mandare avanti la narrazione, snellendola rapidamente e intrattenendo maggiormente il lettore, che spesso non ha voglia di leggere interminabili descrizioni o informazioni dettate direttamente dal narratore.
I dialoghi sono efficaci quando, appunto, il narratore non entra in scena, ma lascia che siano i personaggi da lui creati a portare avanti il romanzo, fornendo le giuste informazioni al lettore nel momento più adatto.
Care Ombre, era da mesi che non postavo un articolo per la mia rubrica #tecnologiaescrittura e torno con una bella novità!
Per chi ancora non lo sapesse, Goodreads, il famoso social dedicato al mondo dell'editoria di cui ho già parlato qui, è ormai dal 2013 proprietà di Amazon. Ciò significa che i collegamenti tra i due siti web sono molteplici e sempre in espansione.
La novità di cui vi parlerò oggi tratta il tema delle valutazioni di goodreads. Come potete vedere dall'immagine, a breve sarà possibile confrontare le valutazioni di Goodreads con quelle di Amazon con un sol colpo d'occhio.
Rimane comunque una lettura che consiglio, perché i tre personaggi principali, Jerome (l'autore stesso), Harris e George sono ben caratterizzati e tutti soffrono di ipocondria, insieme al loro amico a quattro zampe Montmorency, e le loro gang sono utili a tenervi compagnia in una lettura non troppo impegnativa.
La nuova uscita che vi propongo è "L'assassino dei confetti" disponibile da giorno 23/10/2022. Scritto da @lauraparise_scrittrice (Laura Parise).
Ecco i dettagli del libro:
Continua il viaggio alla scoperta degli autori, e delle autrici, con questa mia rubrica aperta a coloro a cui piace scrivere, che possono così avere uno spazio sul mio blog.
✍️La scrittrice che voglio presentarvi oggi é @elenarmarino (Elena R. Marino) autrice di:
📕 "Passeggiata nella notte"
1. Ciao Stefania, per gli amici Fania, e benvenuta nel Salotto degli Scrittori, accomodati pure. Ci conosciamo ormai da un po’ di tempo, anche se non ci siamo mai visti dal vivo, e su Instagram sei molto apprezzata, quindi ti faccio i miei complimenti per tutto ciò che fai. Sei un'appassionata lettrice, ma anche una scrittrice che ama scrivere sia in prosa che in rima, infatti, ho potuto appurare la tua bravura anche come poetessa. Cosa ti ha spinta a scrivere la tua opera intitolata “Sinfonie dell’attesa”? Di cosa si tratta?
Si scrive per esternare un disagio, un dolore, un rimpianto ma anche un momento inatteso che per un attimo magari ha attraversato la nostra vita. “Sinfonie dell’attesa” nasce così, quasi per caso, quando mi è venuto spontaneo raccogliere in rima tutto ciò a cui dovevo dare un ordine per tacitare non solo i pensieri ma soprattutto il cuore. A dire il vero nel 2009 un mio racconto era stato selezionato per la raccolta “Io mi ricordo” curata da “Banca della Memoria”, con la regia di Giacomo Papi ed edita da Einaudi. Era una raccolta a cui avevano preso parte anche autori famosi, tra cui Camilleri e probabilmente questo mi aveva dato la spinta a continuare. Così nasce nel 2016 “Sinfonie dell’attesa”, un misto di poesia e prosa, ritratti di personaggi e brevi storie