Non sono sicuro del fatto che non sia mai stato scritto un romanzo con assenza di dialoghi, ma sono convinto che i dialoghi rendano più efficace la narrazione di qualsiasi romanzo.
Infatti, i dialoghi sono utili soprattutto a mandare avanti la narrazione, snellendola rapidamente e intrattenendo maggiormente il lettore, che spesso non ha voglia di leggere interminabili descrizioni o informazioni dettate direttamente dal narratore.
I dialoghi sono efficaci quando, appunto, il narratore non entra in scena, ma lascia che siano i personaggi da lui creati a portare avanti il romanzo, fornendo le giuste informazioni al lettore nel momento più adatto.
Care Ombre, era da mesi che non postavo un articolo per la mia rubrica #tecnologiaescrittura e torno con una bella novità!
Per chi ancora non lo sapesse, Goodreads, il famoso social dedicato al mondo dell'editoria di cui ho già parlato qui, è ormai dal 2013 proprietà di Amazon. Ciò significa che i collegamenti tra i due siti web sono molteplici e sempre in espansione.
La novità di cui vi parlerò oggi tratta il tema delle valutazioni di goodreads. Come potete vedere dall'immagine, a breve sarà possibile confrontare le valutazioni di Goodreads con quelle di Amazon con un sol colpo d'occhio.
Nonostante i vari uomini che Sayuri ha avuto, uno soltanto le è rimasto nel cuore, dopo l'incontro avvenuto quando era ancora molto giovane.
La nuova uscita che vi propongo è "L'assassino dei confetti" disponibile da giorno 23/10/2022. Scritto da @lauraparise_scrittrice (Laura Parise).
Ecco i dettagli del libro:
Continua il viaggio alla scoperta degli autori, e delle autrici, con questa mia rubrica aperta a coloro a cui piace scrivere, che possono così avere uno spazio sul mio blog.
✍️La scrittrice che voglio presentarvi oggi é @patrizia.de.angelis (Patrizia De Angelis) autrice di:
📕 "Stormy Waves"
1. Ciao Paola e benvenuta nel Salotto degli Scrittori, accomodati pure. Sei la scrittrice di due romanzi brevi che ho avuto il piacere di leggere e di cui sono rimasto affascinato, nonostante il genere che scrivi non sia il mio preferito. “Al di là del mare” e “Profumo” sono stati pubblicati a distanza di tre anni l’uno dall’altro, ma seppur brevi, sono romanzi che portano con sé tanta forza. Di quanto tempo hai bisogno per scrivere uno dei tuoi romanzi?
Ciao Enrico, grazie a te dell'invito al Salotto, sono contenta di scambiare due chiacchiere con te. Quanto tempo ci vuole per scrivere un romanzo è una domanda difficilissima. Innanzitutto entrambi i romanzi, per quanto fantasiosi nella trama, attingono entrambi da miei vissuti. Paesaggi, personaggi, emozioni e riflessioni fanno parte del mio personale viaggio della vita che io appunto nel mio taccuino e da cui poi attingo per tessere le pagine. Possiamo dire che, tra uno e l'altro, ho passato un anno almeno di pausa dalla scrittura narrativa dedicandomi a scrivere poesie, ritratti e pensieri, durante i miei viaggi, incontri, avventure e anche nella quotidianità di sempre. Quando poi sento la necessità di ricucire, butto giù la traccia del romanzo e lo scrivo quasi di getto dedicandomi quasi tutti i giorni per qualche ora per almeno tre mesi, con piccole pause dovute agli impegni. Finito, lo abbandono per un lungo periodo di almeno due mesi e poi passo alla correzione pagina per pagina dove in genere definisco i personaggi, le descrizioni e scelgo i ritmi. Quindi direi un anno con le varie pause in mezzo per la scrittura, il libro invece nasce molto prima in me.