Un romanzo volutamente semplice, ma comunque forte, capace di affrontare tematiche importanti che, specialmente le donne, si ritroveranno ad affrontare prima o poi verso il viaggio della propria esistenza.
La parte più difficile sarà convertire la zia Polly, ma ci riuscirà grazie al suo modo di fare, capace di esprimere una gioia immensa.
Un romanzo, quest'ultimo, che lascia riflettere su quanto pesino ancora le conseguenze del periodo nazista.
Un romanzo senza un vero e proprio antagonista pronto a frapporsi fra Charlotte e Werther, ma in cui si evince quanto la posizione sociale e il destino stesso possano impedire a due persone di amarsi.
Continua il viaggio alla scoperta degli autori, e delle autrici, con questa mia rubrica aperta a coloro a cui piace scrivere, che possono così avere uno spazio sul mio blog.
✍️La scrittrice che voglio presentarvi oggi é @tamyfuma78 (Tamara Fumagalli) autrice di:
📕 "La mia ordinaria vita straordinaria"
Parla di quella grande voglia, che forse un po' tutti noi abbiamo avuto, di uscire dal gruppo, definitivamente. Di essere qualcosa di diverso rispetto agli altri, di non omologarci, senza che il gruppo ci punisca.
Mariam e Laila, così diverse fra loro da non riuscire, inizialmente, neanche ad essere amiche, in un Afghanistan che non fa altro che opprimere le donne.
I due non sono però senza compagnia, bensì altri due personaggi chiudono il cerchio, Kip e Caravaggio, il primo è un artificiere, mentre il secondo un ladro che lavora per i servizi segreti.
Ed è proprio in uno scarafaggio gigante che Gregor si ritrova ad essere, già dall'incipit, svegliandosi sul proprio letto, senza capire come si sia trasformato.
Questa scelta, gli è stata quasi imposta da un indovino conosciuto per caso ad Hong Kong, l'anziano e rachitico uomo lo aveva convinto sin da subito, perché si mostrava a conoscenza di fatti molto intimi dell'autore. In quell'incontro gli disse anche che durante tutto il 1993 non avrebbe dovuto volare o sarebbe morto.