Questo post è dedicato alla madre delle mie ispirazioni, proprio quella da cui è nata la mia trilogia Sul viale delle ombre.
La foto d'epoca (1910 - Collezione Pintacuda) rappresenta l'arco di trionfo, detto del Padreterno o della S.S. Trinità, esistente ancora oggi a Bagheria.
Oggi vi propongo un film che ho deciso di rivedere proprio in questi giorni.
Si tratta del film "Baaria" di Giuseppe Tornatore, in cui è possibile visionare alcune scene in cui viene menzionata villa Palagonia e i suoi mostri.
Vi presento Francesco Ferdinando Gravina II detto "Il Negromante". Spesso nominato con questo pseudonimo all'interno della ia trilogia letteraria Sul viale delle ombre, ambientato a villa Palagonia.
Il nobile è colui che ha ben pensato, o follemente pensato, di modificare villa Palagonia facendo erigere i mostri di pietra tufaria sul muro di cinta che circonda tutto il complesso, rendendola unica nel suo genere.
Oggi voglio parlarvi di un polmone verde poco conosciuto ai piú, ma conosciutissimo a Bagheria e paesi limitrofi, da cui ho preso spunto nella scrittura della mia trilogia Sul viale delle ombre.
Si tratta di Monte Catalfano (Monte Halfan nel mio romanzo), luogo in cui alcuni dei personaggi si recheranno.
Villa Palagonia è stata visitata anche da J.W. Goethe durante il suo viaggio in Sicilia, giungendo a Bagheria, insieme al pittore Cristoph Kniep. L'immagine del post è uno schizzo del pittore che ha creato guardando i mostri di cui la villa è ornata.
Di seguito alcuni estratti del libro "Villa Palagonia - Storia e restauro" di Rosario Scaduto, in cui cita lo stesso Goethe.
Oggi vi mostro questa bellissima cartolina raffigurante l'ingresso di villa Palagonia con annesso scalone in pietra, mentre sulla sinistra è ben visibile una fontana realizzata con la medesima pietra, costruita insieme allo scalone e altre due fontane presenti nel territorio di Bagheria.
Il viale delle ombre, come lo definisco nei miei romanzi, era un antico viale, ormai andato distrutto dall'edificazione selvaggia di inizio '900 a Bagheria, di esso è rimasto soltanto l'arco trionfale posto come varco di ingresso.