Oltre a essere un autore, sono anche un lettore, così ecco a voi le recension dei libri che leggo. Non mancano opere di autori e autrici emergenti molto promettenti.
Per i racconti invece ho molto amato "Ugo", una storia semplice e diretta, dove in poche righe si intersecano, la malattia, l'amore per gli animali e quello per i figli. Mentre "Lorenzino" mi ha lasciato a bocca aperta.
L'uomo si trova nella caldissima Lisbona, e sa di avere un appuntamento con un poeta, ma invece di farsi trovare nel luogo indicato per la mezzanotte, si rende conto di esserci per mezzogiorno, così da vedersi costretto a girovagare per la città spagnola facendo gli incontri che delineano il romanzo.
Nonostante sia molto breve, questo libro non si smette mai di leggere, la sua lettura può durare interminabili ore o tutta la vita, perchè si potrebbe trovare un nuovo e illuminante significato sfogliando le sue pagine.
I temi e le situazioni in cui si trova il protagonista sono quelli che possono fare storcere un po' il naso, trascritte come in una sorta di diario che racconta di una vita tragicomica dove il protagonista, di nome Alec, come l'autore stesso, inizia già a soffrire di stati di ansia sin dall'adolescenza, come tanti in fondo.
Tutto ha inizio quando un'intera popolazione di un non definito Stato smette di morire, e l'unica spiegazione logica sta nel fatto che la morte ha smesso di lasciar morire la gente. Inizialmente si potrebbe pensare che sia una bella cosa, ma in realtà i risvolti sono più negativi che positivi.
Lo stesso Bruce Lee trasse utili consigli da questo testo che non smetterà mai di essere un punto di riferimento. Infatti, il maestro di arti marziali e attore, nei suoi film ha abilmente inserito i precetti di Sun Tzu.
Hervé Joncour ne rimane talmente affascinato che non riesce a dimenticarla, neanche al suo ritorno a casa, dove riceve una lettera scritta in giapponese che lo invita a tornare in Giappone, inviata da qualcuno che lo desidera ardentemente.
Novecento ha però un talento innato, sa suonare il piano come nessun altro, se ne accorge il pubblico di prima classe del piroscafo e se ne accorgono anche i pianisti dell'epoca, che viaggiano con lui soltanto per sfidarlo. Viene così soprannominato "il pianista sull'Oceano" e diventa leggenda.
I due scoprono gli effetti dell'Eruzione, dopo essere stati attaccati da uomini che hanno deciso di spargere dardi infetti. Inizialmente si tratta di un virus che si presta ad uccidere nel giro di poche ore chi ne viene affetto, ma non ci mette molto a mutare, mantenendo in vita gli ospiti, rendendoli però folli e assetati di sangue.
La gente è costretta a stare in quarantena, indossano macherine (vi dice niente?!), barricata in città inacessibili per chi è infetto. Questi ultimi, invece, vengono catturati e raggruppati in altre città in modo che possano farsi del male soltanto a vicenda.
La chiave del Paese senza Ombre è lo strumento per raggiungere un mondo fantastico, e la piccola Holly, taciturna e solitaria, la trova (o meglio, la chiave trova lei). Nel nuovo mondo incontra Lily, una bambina sua coetanea, che l'accompagna e le fa conoscere gli altri abitanti del Paese senza Ombre.
I controsensi si moltiplicano in una spirale di emozioni umane che risucchia i protagonisti in un amore complesso ma vero, che ferisce e ostacola altri amori che ruotano intorno all'orbita dei due, soprattutto quello di Dora che, nonostante sia fidanzata con Juan, non viene corrisposto appieno.
Tra i racconti che ho preferito, sicuramente posso menzionare "Mafia", che con un aneddotto lascia comprendere il vero significato di questa parola, e come invada le nostre esistenze anche nelle cose più futili, e "Nessuno", che mostra quanto possa essere avaro l'uomo, nonostante la stessa avarizia lo esponga al rischio di perdere tutto.
"Io sono il vento" è un romanzo breve, o un racconto lungo, che si legge nel giro di un oretta, ma lascia un'eternità di piacevoli riflessioni. Il vento è la protagonista stessa, che si sente quasi volare da quando, sin da bambina, ha perso le gambe. La sua sedia a rotelle è l'unico prolungamento che le permette di toccare terra, per il resto non ha contatto con il suolo.