Trama

La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell'adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un'interminabile escalation di sfighe e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.

Recensione

L'ansia che produce tragicomiche vite

Questo è uno di quei romanzi che non sento di consigliare a tutti, potrebbe piacervi al punto tale da rimanere impresso nelle vostre menti per sempre o potreste detestarlo mostrandovi schifati e offesi ogni tre pagine. Ma non per lo stile di scrittura, che senza dubbio è scorrevole, con le parole che si piazzano tutte nei punti più adatti per tenere viva l'attenzione del lettore sui temi trattati. L'autore mi ha ricordato molto Palahniuk, (forse fonte di ispirazione?) e se odiate il genere pulp allora questo breve romanzo non fa per voi.

I temi e le situazioni in cui si trova il protagonista sono quelli che possono fare storcere un po' il naso, trascritte come in una sorta di diario che racconta di una vita tragicomica dove il protagonista, di nome Alec, come l'autore stesso, inizia già a soffrire di stati di ansia sin dall'adolescenza, come tanti in fondo. Ma la situazione degenera entrando in una spirale che lo porta alla depressione e all'impotenza, da qui si decade sempre più in fondo sino agli atteggiamenti autodistruttivi, ma non vi svelo altro per non togliervi il piacere della scoperta.

Personalmente mi è piaciuto parecchio, è fortemente dissacrante e destabilizzante, soprattutto quando vengono presi di mira personaggi famosi ma, per questo, estremamente originale.

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Valutazione

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